Video Intervista Jessica Barghini

La Casa sul Ponte - Storytime

JESSICA, RACCONTACI QUALCOSA DI TE!

Vengo da un’isoletta in Toscana, dall’isola d’Elba, ma fin da piccola, era evidente che la mia voglia di nomadismo e di scappare dallo scoglio era prevalente e, quindi giovanissima, verso i 18/20 anni decisi di imbarcarmi nel turismo, che poi è stato anche il mio primo amore lavorativo. Ho lavorato 20  anni in questo settore.

Sbarcata in Egitto, dove sono rimasta per otto anni, ho ricoperto diverse mansioni tra i villaggi e gli uffici del Cairo. È stata un’esperienza meravigliosa, sia a livello lavorativo, che a livello personale e molto formativa.

Poi decisi di spostarmi a Zanzibar e qualche anno dopo decisi di ritornare a Piacenza, dove abita mia madre. Ma la smania e la voglia di viaggiare era ancora fortissima. E così ho fatto un’esperienza in America con un’azienda di food/eventi a Chicago per quattro anni e poi qualche mese a Los Angeles.

Sono state esperienze molto diverse anche per via delle culture, ma nonostante siano state delle esperienze meravigliose ad un certo punto ho detto: no! ora ho voglia di tranquillità e di una vita un pò più “radicale”, anche se non mi appartiene molto questa parola, ma se non altro voglia di dimettermi.

quand'è che nasce l'idea del bed and breakfast in provincia di piacenza?

Nasce vedendo questa casa in Val Trebbia, appunto.

La Val Trebbia è una valle che si trova in provincia di Piacenza, molto vicino alla città in Emilia e anche molto vicina alla Liguria. Ernest Hemingway la definì la valle più bella del mondo. È stato proprio guardando questa casa che voleva essere semplicemente così, una casa di campagna o comunque una casa dove andare nel weekend, che ho visto subito la potenzialità.

La casa si trova proprio sul fiume Trebbia che è un fiume balneabile. Mi sono proprio innamorata di questo posto e ho visto subito la possibilità, l’opportunità e la potenzialità, ovviamente del posto.

com'è strutturato il b&B?

È strutturato su 3 piani, 5 camere e 6 posti letto. È una casa di inizio 900 di sasso, quindi l’opera di ristrutturazione che è stata fatta è stata più che altro per preservare ciò che già la struttura aveva di molto bello, andando ad unire un pò quello che è il nostro gusto e un tocco di modernità a un’area esterna di 1000 metri quadri. Insomma, un bel giardino, tanti punti dove dove potersi rilassare e l’accesso diretto alla spiaggia. Perché, come dicevo prima, il fiume Trebbia è un fiume balneabile.

Infatti, una delle motivazioni per le quali le persone vengono in Val Trebbia, d’estate, è proprio il fiume balneabile. Oltre che la vicinanza alla città di Piacenza, alla Liguria. Ci sono, poi, altre caratteristiche distintive del posto come l’enogastronomia (per me la più importante perchè l’Emilia è una terra veramente molto ricca di cibo e vini: stiamo lavorando per far crescere il turismo enogastronomico della nostra zona) e l’escursionismo (via fiume, quindi attraverso con il kayak, il trekking, le uscite a cavallo) che è la parte più naturalistica.

che filosofia adotti nell'accogliere i tuoi ospiti?

Io credo che siano le persone che facciano i luoghi, quindi questa è la mia filosofia. La prima ragione è perché essendo stata io stessa in tanti posti nel mondo credo fortemente che l’ospitalità è far sentire le persone proprio colte nel senso delle piccole accortezze, attenzioni, ma anche con le  conversazioni. Mi piace ascoltare storie, ma anche raccontarle. Quindi, la mia filosofia è proprio questa.

Quali sono state le difficoltà principali per arrivare alla struttura di oggi?

Allora i lavori sono durati a lungo anche per colpa del periodo storico in cui ci troviamo dato che è davvero difficile reperire i materiali con conseguente aumento dei prezzi. Quindi, sono stati anni molto difficili per poter arrivare fino a dove siamo oggi.

E la sfida poi quella più importante, che è quella poi sulla quale io desidero lavorare insieme al resto della comunità della Val Trebbia, è di farci conoscere fuori della Val Trebbia e ad oggi ci conoscono soprattutto le regioni limitrofe. Però la grossa sfida è quella di fare comunicazione e arrivare anche fuori.

Quali altre strategie di marketing utilizzi sulle piattaforme?

Per quanto riguarda la comunicazione utilizzo, ovviamente, le le piattaforme Facebook e Instagram e sto cercando di farmi conoscere anche con il passaparola, che ritengo ad ogni modo che sia ancora molto importante, è forse, anzi quello, la cosa che funziona meglio ancora e per fortuna è così.

quali sono i piani futuri?

Ho dei grandi piani ma come dicevo prima la grossa sfida è quella di farci conoscere al di fuori del nostro territorio e, quindi nel futuro, mi piacerebbe vedere La Casa sul Ponte, un pò come un punto di riferimento nella Val Trebbia di tante attività, sia per chi viene proprio per escursionismo, quindi sia per il turista che ha voglia di rilassarsi e ha voglia di vivere la Val Trebbia attraverso delle esperienze, ma anche per chi sceglie lo smart working.

quindi, vorresti puntare sui "nomadi" digitali" che sono sempre più in crescita?

Certo, sempre più attività si possono svolgere in smart working e La Casa sul Ponte può essere un’ottima base di appoggio per lavorare benissimo.

Jessica grazie per essere stata in nostra compagnia. Vuoi fare dei saluti o dei ringraziamenti?

Ovviamente grazie a voi per questa opportunità.